Diversi amici mi hanno chiesto un'opinione sull'esito delle elezioni amministrative del 16 e del 17 Maggio. Approfitto allora per una volta del blog per esplicitare un mio pensiero senza censure, facendo però una doverosa premessa: sono un elettore del centro-sinistra e sono stato nel recente passato per circa tre anni il segretario politico del PD nel paesino dove abito.
Ovviamente l'attenzione è stata catalizzata dai quattro copoluoghi di regione: Milano, Torino, Bologna e Napoli. Come sapete Torino e Bologna sono andate al centro-sinistra mentre Milano e Napoli andranno al ballottaggio. A me pare che Torino e Bologna siano poco indicative, nel senso che a Torino un candidato molto "forte" come Fassino (nella scia dell'ottima gestione pregressa di Sergio Chiamparino) ed a Bologna un signor nessuno in una roccaforte storica abbiano avuto gioco facile. Molto interessante invece politicamente il dato di Napoli e Milano. A Napoli il candidato De Magistris dell'IDV andrà al ballottaggio con il candidato del centro-destra Lettieri dopo aver superato il candidato del PD, figlio della gestione uscente della Iervolino. A Milano addirittura Pisapia di SEL sfiora la vittoria al primo turno contro la Moratti che partiva sicuramente con il favore dei pronostici. In entrambi i casi risalta l'affermazione di candidati del centro-sinistra non appartenenti al PD e fortemente connotati come persone oneste ed anche un pò fuori dal gioco delle solite lobby. Che lettura dare?
1) la rottura tra Fini e Berlusconi ed i vari scandali a sfondo sessuale del Premier hanno indebolito il PDL ed il suo leader riflettendosi sulla tendenza generale.
2) Il rafforzamento conseguente dell'asse Berlusconi-Lega nel governo del paese ha esposto maggiormente la Lega in quanto forza di governo e l'ha indebolita. Difficile continuare a recitare con il proprio elettorato la parte dei duri e puri, di quelli fuori dal "mazzo" quando si è costretti all'appiattimento sulle posizioni del Premier rispetto all'infinita guerra con i magistrati o alle leggi ad personam, alla guerra in Libia ed alla gestione del problema degli immigrati, alla privatizzazione dell'acqua o al nucleare.
3) Il PD ne esce ancora più indebolito, costretto a sostenere candidati non propri. Pare evidente che l'elettorato gradisca sempre meno i candidati "calati dall'alto" e con scarso appeal politico. Urgono forze nuove, urge qualità, ma c'è veramente poco all'orizzonte. Soprattutto il PD si trova di nuovo a dover sciogliere il nodo delle alleanze rispetto alle prossime politiche riassumibile nella differente posizione di Prodi e Cacciari ad esempio: un nuovo Ulivo senza il Terzo Polo oppure un'alleanza con il Terzo Polo senza le posizioni radicali di SEL e magari IDV? Io, per chi mi conosce non è un mistero, mi sento più vicino alle posizioni di Cacciari. Un nuovo Ulivo, peraltro come il vecchio, potrebbe vincere solo con un centro-destra diviso. Bisogna pensare a soluzioni diverse e soprattutto praticabili, in sostanza non và dimenticato che, in attesa dei ballottaggi, il centro-sinistra ha vinto...ma senza merito, grazie ad un'autorete degli avversari...l'Italia resta fondamentalmente un paese moderato.
Felice Marino