Curiosità. Dietro le parole:
Ciao:
E’ l’italianizzazione del vocabolo dialettale veneziano s-ciao, che significa “schiavo”, termine a sua volta derivato da “slavo” perché spesso i prigionieri di guerra della Slavonia trasferiti a Venezia dovevano adattarsi a umili mestieri. Dunque, all’epoca in cui era abitudine salutare in modo deferente dichiarandosi con enfasi “servo vostro”, e cioè a disposizione dell’interlocutore, i veneziani esclamavano “S-ciao!”, “schiavo vostro”, e quindi “ciao”, come ancora oggi si dice non solo nella nostra lingua, ma anche in tanti altri paesi del mondo dove il termine italiano è piaciuto ed ha attecchito con facilità tra i giovani.
Denaro:
Viene dal termine latino denarius, derivato a sua volta da deni, aggettivo numerale distributivo che significava “ a dieci a dieci “, “dieci alla volta”. E infatti il denarius dei Romani era in origine una moneta d’argento del valore di dieci “assi”. “Moneta” è invece un termine che deriva dal Tempio di Giunone Moneta, cioè “ammonitrice”, dal verbo monere , ammonire, presso il quale sorse in Roma antica la prima zecca per coniare, appunto, monete. Il tempio di Giunone Moneta sorgeva presso il Campidoglio.
Gazzetta:
Innumerevoli giornali recano questo titolo, che si pensa derivi dall’italiano antico gazetta, nome di una piccola moneta che costituiva il prezzo di un giornale governativo pubblicato a Venezia nel 1536. Ma il termine potrebbe anche derivare da “gazza”, inteso come “chiacchiera”.
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