venerdì 8 aprile 2011

Nel mondo dell'incredibile. 4a puntata. Estratto: I numeri della sfortuna

Fin dai tempi più antichi, l’uomo annette una particolare importanza a determinati numeri, al punto da lasciarsi condizionare nelle sue scelte. Una cosa è certa: alcuni personaggi storici hanno avuto la loro vita dominata da un numero. La regina Maria Antonietta, per esempio, era “dominata” dal numero 4. Le iniziali del suo nome (attribuendo l’1 alla A, il 2 alla B eccetera) danno 13, che, diviso per 9, dà 4 di resto. Si sposò il 16 Maggio 1770 (16=4x4), con Luigi XVI (16=4x4), venne ghigliottinata il 16 Ottobre (16=4x4).
Eisenhower aveva una profonda avversione per il numero 7, tant’è vero che, quel giorno, non prendeva mai decisioni importanti e non partecipava a pranzi ufficiali o riunioni. Ma, strano, il suo talismano era costituito da un piccolo numero 7 di metallo, che non ha mai lasciato da quando era militare e che portava cucito sul berretto.
Gabriele D’Annunzio odiava a morte il numero 13, al punto che, quando doveva scrivere una data con quel numero, usava 12+1. Lo stesso dicasi per la regina Elisabetta d’Inghilterra: il giorno 13, a Buckingam Palace, non è il più indicato per le manifestazioni ufficiali, anzi, queste vengono anticipate o rimandate.
Una spiegazione a questa forma di superstizione l’hanno data i cosmobiologi. Costoro sostengono che Sole, Luna e stelle si muovono secondo un ritmo che esercita un importante influsso sulla vita degli uomini: questo ritmo è associato al numero 23 per il Sole, al 28 per la Luna, mentre il 33 condiziona lo spirito. Gli psicanalisti sostengono invece che si tratta di una difesa del subcosciente, il quale registra gli avvenimenti, fausti o infausti, avvenuti in un determinato giorno, poi reagisce, quando ricorre quel numero, destando sensazioni di timore o di gioia, a seconda del caso.

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