venerdì 29 aprile 2011

Nel mondo dell'incredibile. 5a puntata. Estratto: Teatro e superstizione

TEATRO E SUPERSTIZIONE

Per molti attori, le espressioni contenute nel messaggio d’auguri per la Prima sono molto importanti. Per esempio, si considera accettabile augurare all’attore “una gran serata” o che faccia “venir giù il teatro a forza d’applausi”; ma sperare che abbia “una buona serie di repliche” è una frase infelice. Molti attori sono particolarmente affezionati ai portafortuna, come un talismano o una bambola associati con un precedente periodo di prosperità.
Eduardo De Filippo interpretava come cattivo presagio il fatto che si fermasse un orologio; se scorgeva qualcuno con le gambe accavallate, distoglieva subito lo sguardo, perché “ gamba accavallata porta male”. Vittorio De Sica e Wanda Osiris, invece, hanno sempre detestato il viola.
Gli ombrelli e i pettini in se stessi non sono ritenuti di malaugurio, ma lasciar cadere un pettine o un ombrello sul palcoscenico equivale a cercare guai.
Alcune delle azioni più curiose hanno luogo lontano dalla ribalta, nei camerini. Rovesciare un cofanetto da trucco porta sfortuna. Ma forse il peggior presagio di tutti si ha quando qualcuno fischietta nei camerini: significa che un membro della compagnia resterà presto senza lavoro. Una prova generale che vada perfettamente liscia “porta male”, mentre una che sia piena di problemi preannuncia una buona Prima.
Il sipario è altamente simbolico, in quanto costituisce la barriera tra l’attore e il suo pubblico, e vi sono vari tabù legati ad esso: per molti sbirciare fuori tra le sue pieghe porta sempre sfortuna. Le tende che fanno parte della scenografia non devono mai essere gialle. In verità, gli scenografi teatrali devono stare alla larga dal giallo, per quanto è possibile, perché per molti attori è un colore sfortunato. Altri non sopportano che qualcuno porti il viola.  

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